Tatuaggi
Giapponesi Irezumi
La storia
I Tatuaggi giapponesi, utilizzati per scopi spirituali e
decorativi, si pensa risalgano addirittura al periodo paleolitico, o Jōmon (
10.000 a.c.). Nel periodo successivo denominato Yayoi ( 300 aC-300 d.c.), i
disegni realizzati assumevano sia un significato spirituale.
A partire dal periodo Kofun (300-600 d.c.) invece, il
tatuaggio ha cominciato ad assumere una connotazione negativa; cominciarono
infatti ad essere visibili solo sui criminali, come una sorta di simbolo
identificativo.
Fino al periodo Edo (1600-1868 d.c.), il ruolo dei tatuaggi
nella società giapponese non è mai stato del tutto “connotato”, Il marchio
sulla pelle veniva ancora utilizzato come punizione, ma una corrente filosofica
inizia a prendere piede lentamente e iniziano a comparire tatuaggi al solo
scopo decorativo.
E’ proprio nel periodo Edo, che il tatuaggio decorativo
giapponese comincia a svilupparsi nella forma d’arte che conosciamo oggi.
Furono i decoratori del legno a cimentarsi per primi nella
professione del tatutore, utilizzavano infatti molti degli strumenti necessari alla
lavorazione del legno per decorare i corpi umani. Possedevano un unico tipo di
inchiostro, il Nara nero, l’inchiostro che notoriamente assume una colorazione
blu-verde una volta iniettato sottopelle.
All’inizio del periodo Meiji, il governo giapponese, che
voleva tutelare la propria immagine e fare buona impressione sull’Occidente,
vietò categoricamente l’utilizzo di tatuaggi e gli irezumi assunsero
connotazioni legate esclusivamente al mondo della criminalità. Tuttavia,
l’antica arte non si arrestò mai e continuò a proliferare ai margini della
società. Il tatuaggio è stato finalmente legalizzato e liberalizzato nel 1948,
pur mantenendo la sua connotazione legata alla criminalità.
I tatuaggi tradizionali giapponesi vengono associati con la
yakuza, la tristemente nota mafia giapponese, e molti esercizi pubblici in
Giappone vietano l’ingresso a persone tatuate.
Gli
Irezumi ai giorni nostri
Anche se, a causa dell’influenza occidentale, i tatuaggi
hanno guadagnato popolarità tra i giovani, c’è ancora molta diffidenza nei loro
confronti. A differenza di altre culture, anche il solo trovare un negozio di
tatuaggi può risultare molto complicato. Gli studi sono prevalentemente
collocati in zone limitrofe, spesso vicini a strutture militari straniere.
Oggi, il tatuaggio continua a non essere visto di buon
occhio. Persistono i divieti di esporli in molti luoghi pubblici come bagni e
sorgenti termali. I metodi di realizzazione sono pressocchè identici a quelli
che conosciamo in occidente.
Vengono realizzati prevalentemente con le
macchinette elettriche e, a differenza dei tradizionali irezumi, in cui è
lasciata la maggior parte del processo decisionale all’artista, anche in
Giappone i clienti possono portare un disegno del tatuaggio desiderato o
possono concordare il soggetto direttamente in studio. Solo gli irezumi vengono
ancora realizzati con metodi tradizionali, e solo tatuatori specializzati sono
autorizzati a cimentarsi nell’antica arte.
Il
processo nella creazione di un tatuaggio Giapponese
Un tatuaggio irezumi richiede un processo molto doloroso, un
tempo di lavorazione molto lungo e generalmente un’ingente quantità di denaro.
Per dare un’idea possiamo dire che un tipico tatuaggio che copra braccia,
schiena, parte superiore delle gambe e del torace, può richiedere da uno a
cinque anni, con una seduta ogni settimana, e il suo costo può superare
abbondantemente i 25.000 euro. Il soggetto è accuratamente discusso tra il
professionista e il cliente, l’artista propone la sua idea e si riserva sempre
il diritto di non accettare il lavoro. Se si trova un accordo cominciano i
lavori con la definizione dei contorni, generalmente vengono fatti a mano
libera, senza l’utilizzo di stencil.
Quando il contorno è completato si passa
al disegno delle ombre e della colorazione, in visite settimanali. Al termine
dei lavori l’artista pone la sua firma, generalmente sul retro, in uno spazio
appositamente riservato.
Ecco
un glossario dei termini dei tatuaggi giapponesi
Irezumi: tattoo
Horimono: letteralmente scultura, incisione
Horishi: un artista tatuatore
Bokukei: punizione (tatuaggio utilizzato come marchiatura).
Tebori: tecnica del tatuaggio a mano.
Hanebori (letteralmente scolpire con una piuma): una tecnica
manuale che utilizza un movimento simile al movimento delle piume.
Tsuki-bori: tecnica manuale che utilizza un movimento a
pressione.
Kakushibori: tatuaggio realizzato in zone “nascoste” del corpo.
Kebori: tatuaggio realizzato con linee sottili.
Sujibori: la sagoma del tatuaggio.
Shakki: gli aghi.
Yobori: “Yo”: Il termine comune per il tatuaggio fatto con
la macchina elettrica.
Sumi: L’inchiostro usato per tatuaggio.
Hikae: indica un tatuaggio eseguito sul torace
Nagasode: tatuaggio sul braccio o polso
Shichibu: tatuaggio sull’avambraccio
Gobu: tatuaggio realizzato al di sopra del gomito
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