domenica 14 ottobre 2012

IL FREDDO NEMICO:








La nostra pelle non è ben attrezzata per sopportare i rigori dell’inverno come quella di altri animali, fornita di peli, piume e altre strutture per fronteggiare le basse temperature”. Il nostro sistema principe per difenderci dal freddo e mantenere la temperatura corporea stabile è solo la vasocostrizione: quando la colonnina di mercurio scende, infatti, nella cute si ha una contrazione delle arteriole periferiche e quindi una deviazione del flusso sanguigno verso l’interno. In questo modo, si limita la dispersione di calore all’esterno e si preservano gli organi nobili interni (cervello, cuore, intestino) ma a scapito della cute stessa, che viene in qualche modo depauperata dal normale apporto circolatorio.

Geloni & co.

Tuttavia, quando il freddo è particolarmente intenso, in alcuni soggetti predisposti, questo meccanismo di difesa rende la circolazione periferica e cutanea ancora più precaria. Ecco allora che le temperature rigide possono favorire la comparsa di reazioni cutanee anomale, ben noti disturbi della pelle come i geloni o la couperose, legati a un deficit del microcircolo periferico.
“I geloni” colpiscono soprattutto le donne giovani, per lo più sulle dita delle mani e dei piedi. Si manifestano come noduli o tumefazioni arrossate, piuttosto dolorose e a volte pruriginose, che nei casi più gravi si trasformano in bolle epidermiche.





 Nel caso della couperose, sono soprattutto gli sbalzi di temperatura a fare da fattore scatenante: la continua alternanza tra vasocostrizione e vasodilatazione, quando si passa dal freddo al caldo e viceversa, obbliga i capillari epidermici a una continua ginnastica che alla lunga li sfianca, e porta alla formazione della caratteristiche e antiestetiche teleangectasie.

Pelle secca, nemico numero 1

Ma al di là di questi disturbi, in tutti i casi il problema numero uno che la pelle deve affrontare nei mesi invernali è il drammatico aumento della secchezza cutanea. Un inconveniente che in qualche modo è legato, seppur in modo indiretto, alla vasocostrizione conseguenza delle basse temperature.




 L’idratazione della pelle dipende dal mantenimento della barriera idrolipidica cutanea, una struttura formata dalle cellule morte dello strato corneo, dal sebo e da altri lipidi che impregnano e impermeabilizzano il tutto. Il freddo ne compromette l’integrità riducendo l’irrorazione sanguigna e il nutrimento della pelle.
 Ciò da un lato rende meno attive le ghiandole sebacee, dall’altro riduce la produzione di lipidi, tra cui le ceramidi, da parte delle cellule epidermiche. Il risultato? Un assottigliamento del film idrolipidico protettivo e un aumento della perdita d’acqua dall’epidermide. E, dunque, cute inaridita, disidratata, che si screpola facilmente. Un effetto tanto più grave sulla pelle del viso, particolarmente sottile e delicata, oltre che più esposta all’aggressione degli agenti atmosferici.

I trucchi per difendersi

E allora, come proteggersi? Nel caso dei geloni, dato che il problema ha una base vascolare, al di là dei farmaci specifici (peraltro non molto efficaci) è importante prevenire. Primo, evitare tutto ciò che può danneggiare in vario modo i vasi e la circolazione. Per esempio il fumo, che ha un effetto vasocostrittore e poi coprirsi adeguatamente. Dunque, largo a cappelli, guanti e calze di lana per proteggere dal freddo le estremità, che sono le zone più colpite.





Anche un’alimentazione adeguata può servire. Cibi ricchi di sostanze ad azione vaso protettrice, come le vitamine C, E e P, possono dare un valido aiuto. Bene anche praticare una moderata attività fisica, che favorisce la vasodilatazione e quindi contrasta la formazione dei geloni.







Dermocosmetici anti-gelo

Questi consigli anti-freddo valgono per chiunque, così come quello di prevenire la secchezza della pelle, specie del viso, con dermocosmetici adeguati alla stagione. A cominciare dai detergenti. Non è corretto usare gli stessi prodotti tutto l’anno.




D’inverno, quindi, bando ai saponi troppo aggressivi, che impoveriscono ulteriormente la pelle di lipidi; spazio, invece, a prodotti poco schiumogeni e oleosi. Un discorso simile vale per le creme idratanti e nutrienti. In estate si possono usare di norma creme più leggere ed evanescenti a base acquosa. Nella stagione fredda, invece, occorre prevenire la disidratazione aumentando l’uso di creme nutrienti e più ricche, come quelle da notte, con una base più oleosa e ad alto contenuto di sostanze grasse. Quali? Ottime le cere e, appunto, le ceramidi, per restituire alla pelle i lipidi di cui in questo periodo scarseggia.


Un altro consiglio doc per difendere la pelle a tutto campo dalle aggressioni atmosferiche durante l’inverno è quello di non trascurare la protezione solare.
Ormai è risaputo che anche nelle brutte giornate, la radiazione ultravioletta solare passa attraverso la coltre nuvolosa e penetra nell’epidermide danneggiandola, giorno dopo giorno.  Nella stagione invernale, poi, il freddo, il vento e i continui sbalzi termici favoriscono irritazioni, screpolature e un inaridimento cutaneo generalizzato, che a loro volta aumentano la vulnerabilità ai raggi solari, accelerando il foto invecchiamento.
Anche per questo tutte le creme da giorno di buona qualità oggi in commercio contengono filtri solari. E se fino a poco tempo fa la maggior parte conteneva un filtro con fattore di protezione 15, oggi la tendenza è quella di aumentare ulteriormente l’SPF, arrivando fino a 20 o addirittura a 25.


Nessun commento:

Posta un commento