domenica 9 dicembre 2012

CONSIGLI PER IL TRUCCO IN BASE ALLA FORMA DEL VISO


Oggi vi parlerò di consigli che vi aiuteranno a truccarvi al meglio in base alla forma del vostro volto, e il risultato sarà stupefacente: in un attimo valorizzerete i vostri lineamenti e minimizzerete le imperfezioni, proprio come se vi avesse truccata un esperto make-up artist! 

Il Trucco per il Viso Ovale:


Un viso ovale viene valorizzato mettendone in evidenza gli zigomi, la linea delle tempie e il mento. Per ottenere questo effetto bisogna applicare prima un fondotinta scuro sulle tempie, sugli zigomi, sulla linea della mascella e sul mento e poi un fondotinta chiaro sul resto del viso, sfumando un pochino il fondotinta scuro.
Applica poi della cipria luminosa nel centro del viso e in seguito una cipria leggermente più scura dove hai passato il fondotinta scuro. Metti poi del fard sugli zigomi e in seguito una nuance più chiara di fard su tutta la guancia.

Il Trucco per il Viso Rotondo:



L'obiettivo è allungare visivamente il volto e ridurne la rotondità. Usate il make-up per creare luminosità dal labbro inferiore al mento e dalle sopracciglia all'attaccatura dei capelli. È anche essenziale ridurre la larghezza delle guance e delle tempie attraverso l'uso del fondotinta.
Vi servirà un fondotinta chiaro e uno scuro; il fondotinta scuro deve essere passato sulle tempie e sulla linea della mascella. Il fondotinta più chiaro va applicato nel centro del viso. In seguito applica una cipria luminosa nella parte centrale del viso e una più scura su tempie e linea della mascella. Come ultimo step mettete del fard sugli zigomi.

Il Trucco per il Viso a Cuore:



È essenziale far apparire il mento più corto attraverso l'uso del fondotinta scuro, e poi bisogna applicarne sulle tempie e sulla linea della mascella per togliere enfasi agli zigomi. Il resto del viso va esaltato con del fondotinta chiaro e una cipria brillante.

Il Trucco per il Viso Quadrato:




Un viso quadrato ha bisogno di essere addolcito sulle tempie e sulla linea della mascella, in modo da portare l'attenzione sull'area degli occhi, del naso e della bocca. È bene dare luminosità agli zigomi, al centro della fronte e al mento per ottenere un effetto di allungamento. Si può usare un fondotinta scuro per le aree che si vogliono minimizzare e uno chiaro per gli zigomi, il centro della fronte e il mento.


Il Trucco per il Viso Allungato o Rettangolare:



In un viso allungato bisogna accentuare gli zigomi e accorciare visivamente la lunghezza complessiva. L'obiettivo è creare un triangolo di luminosità che contenga labbra, occhi e zigomi e minimizzare il resto del viso. Usa un fondotinta scuro per coprire tempie, linea della mascella e mento, e uno chiaro per accentuare il triangolo. 




Il Trucco per il Viso a Triangolo:




Un viso triangolare ha bisogno di fondotinta scuro sul mento per farlo apparire più corto, e sulle tempie, per attirare l'attenzione nel centro del viso. Inoltre, un fondotinta chiaro lungo la linea della mascella darà al viso più profondità e porterà l'attenzione sugli zigomi.

Il Trucco per il Viso a Diamante:



Il viso a diamante è molto difficile da correggere perché ci sono diversi punti che attirano l'attenzione. È importante minimizzare gli zigomi e far apparire più larghe tempie e mascella. Per minimizzare gli zigomi, applicate un fondotinta scuro; poi, applicate un fondotinta più chiaro sotto agli occhi, vicino al naso, sulla fronte e sul mento. In seguito mettete una cipria translucida su tutto il viso e del fard al di sopra e al di sotto degli zigomi.

Per capire qual è il trucco migliore per voi, oltre a prestare attenzione alla forma del volto, devete anche considerare le vostre caratteristiche: inanzitutto guardate i vostri occhi (sono piccoli, grandi, medi?), il vostro naso (è piccolo, sporgente, a patata?), gli zigomi (sono sporgenti, sono piatti?) e le  labbra (sono carnose, sottili, tonde, a cuore?) e dopo di che decidete cosa volete esaltare e cosa vorreste minimizzare.



sabato 8 dicembre 2012

ACCONCIATURE PER FESTE



Per la serata di Capodanno o per altre occasioni speciali, ecco i suggerimenti per sfoggiare pettinature alla moda.


Se avete i capelli lunghi, provate a fare una pettinatura con i boccoli. Prima lavate i capelli con uno shampoo e un balsamo a base di provitamina B5 che ristruttura, poi asciugate a testa in giù per dare volume. Poi procedi così: dividete i capelli in grosse ciocche, lisciate una alla volta con la piastra e avvolgetela in un bigodino grande. Lasciateli in posa per un quarto d’ora, poi togliete i bigodini, aprite i boccoli e fissate  la pettinatura 














Se siete, invece, in cerca di una pettinatura trendy ispirata agli anni ’60, dopo aver lavato i capelli fate una maschera a base di cheratina e alghe brune (se ne trovano anche in farmacia) che lisciano anche i capelli tendenti al crespo. Poi modellate un ciuffo lungo che cade sull’occhio, da lisciare con il phon e una spazzola larga e piatta. Quando i capelli sono asciutti, cotonate le radici con un pettine a denti stretti. Infine, fissate la piega con una lacca a base di vitamine.







Avete invece i capelli corti? Giocate allora con il ciuffo lasciandolo cadere sull’occhio. Così metterete in evidenza lo sguardo e diventerete più femminili e sensuali. Dopo lo shampoo, pettinate i capelli in avanti con la spazzola e asciugateli con il diffusore. Poi con un pettine a denti stretti fate la riga di lato e lisciate il ciuffo con la piastra. Per definire meglio la piega, usate un po’ di gel a base di estratti di cactus che rinforza la capigliatura









ACCONCIATURE PIU IN VOGA



 Le acconciature proposte per questa stagione sono spensierate, non impegnative, raffinate, all'insegna della naturalezza. Eccovi i consigli e i suggerimenti per le pettinature più in voga.
Tienete ai vostri capelli e vi piace averli sempre in ordine e ben pettinati? Allora eccovi qualche idea per essere sempre alla moda. Boccoli sciolti, chignon tiratissimo, coda di cavallo scompigliata, raccolto "imbrigliato" in una rete di lana, finto bob. Sono le 
acconciature must di questa stagione. Che puntano sulla naturalezza e sulla semplicità per look sempre raffinati.





Ma andiamo subito al pratico e vediamo come impreziosire anche le pettinature più semplici che possiamo realizzare da sole. Per esempio, il classico chignon può diventare molto glamour se aggiungiamo qualche dettaglio brillante. Ti basta mettere un nastro incastonato di forcine, come una corona. Oppure, come fanno i professionisti dell'haute couture, dopo aver raccolto i capelli in uno chignon, puoi "glossarli" con un gel effetto bagnato. Come tocco finale, prova a nebulizzare uno spray luccicante.



Molto in voga anche le proposte romantiche che si ispirano agli anni '40. Con il ferro caldo, puoi creare dei boccoli su lunghezze e punte, morbidi sui capelli lunghi, più accentuati su quelli corti, da fissare poi con becchi d'oca. Fai la riga laterale e lascia che sulla destra si apra una generosa onda. Per fissare la piega vaporizza sui capelli uno spray che senza appesantire esalti la lucentezza e il colore.



E lo stile grunge? Oggi non vanno più le proposte esagerate dei primi anni '90, ma qualcosa di più naturale. Sui capelli ancora bagnati distribuisci dalle radici alle punte una spuma volumizzante. Asciuga i capelli lasciando il loro naturale movimento. Aiutati con le dita, passandole a mo’ di spazzola e utilizza il phon per stirare il movimento se dovesse risultare troppo riccio o crespo. Crea una riga centrale scomposta, porta i capelli all'indietro, creando una coda alta, e cercando di lasciare fuoriuscire delle piccole ciocche ai lati del viso, per enfatizzare il volume sulla nuca. Vaporizza una lacca per fissare il look.





10 ABITO CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA MODA


Oggi vi presentiamo i 10 abiti di design che hanno fatto storia. Si tratta di veri e propri must che dovrebbero trovare posto nel guardaroba di ogni donna e vi racconteremo la nascita del prêt-à-porter e degli abiti iconici che hanno accompagnato la storia delle donne.

 Il “New Look” di Dior (1947): Spalle morbide, punto vita strizzato e gonne ampie un po’ a ruota. Questa era la donna Dior del primo dopoguerra. Il termine fu coniato dalla direttrice di Harper’s Bazaar che esclamò: “It’s such a new look!” per rimarcare la ventata di novità e di innovazione che questa collezione aveva portato nel mondo della moda. Il successo fu epico.



L’abito rosa shocking: Pochi sanno che l’inventrice del color rosa shocking è stata una stilista di nome Elsa Schiaparelli. Designer poliedrica e stravagante, eterna rivale di Coco Chanel, ebbe contatti con i surrealisti e apportò moltissime innovazioni alla moda dell’epoca, fu una vera pioniera nell’utilizzo di elementi sartoriali.








Il tailleur Chanel: Verso la fine degli anni ’50, Coco Chanel voleva produrre capi comodi ma eleganti che rispecchiassero perfettamente la donna dell’epoca: libera, dinamica, disinvolta. Per questo creò la sua personalissima versione del tailleur: i tempi di guerra le offrivano solo il tessuto jersey, semplice ma dotato di una versatilità straordinaria, con cui creò una gonna al ginocchio e una giacca dalla linea essenziale con profili bordati di passamaneria a contrasto e impreziosita da bottoni dorati. Migliaia di donne di tutto il mondo indossarono il tailleur e lo fanno ancora oggi e la sua inconfondibile allure lo rende ancora oggi un capo senza tempo.




Il Little Black Dress: Meglio conosciuto con il nome di tubino nero. Come dimenticare quello longuette di Givenchy reso icona da una splendida Audrey Hepburn nel film “Colazione da Tiffany” del 1961? Il tubino nero è il passepartout di tutte le occasioni formali. Con un tubino non si sbaglia mai. E’ un semplice abito corto senza maniche la cui lunghezza può arrivare al ginocchio oppure alla caviglia. Nero, semplice, minimale ed eternamente chic, è un capo imprescindibile, assolutamente irrinunciabile nel guardaroba di ogni donna.




Abito Mondrian: Quando arte e moda si fondono insieme in un abbraccio geometrico il risultato non può l’abito Mondrian. Nel 1965 Yves Saint Laurent trasferì dalla tela alla stoffa la celeberrima “Composition in yellow, red and blue” del pittore olandese Piet Mondrian per creare un abito dalla linea dritta a contorni neri e blocchi colorati cuciti insieme. Fu una delle collezioni più fortunate della storia della moda.


L’abito “Rosso Valentino”: Come Elsa Schiaparelli, anche Valentino inventò un suo colore che divenne l’emblema della maison. Una particolare sfumatura di rosso molto acceso tra il porpora, il carminio e il rosso di cadmio. Valentino ebbe l’ispirazione durante una vacanza a Barcellona dove fu enormemente colpito dalle tonalità sgargianti di questo colore. Sono state centinaia le donne che hanno indossato questo capo di inconfondibile sensualità ed eleganza, da Jacqueline Kennedy a Sophia Loren, da Monica Vitti a Elizabeth Taylor. Ancora oggi è la punta di diamante della maison, che mette almeno un capo in questo colore in tutte le sue sfilate, quasi fosse una sorta di scaramanzia.




Il miniabito: Gli anni sessanta: ovvero la decade in cui gli orli delle gonne si accorciavano a ritmo vertiginoso. Nel 1965  la giovane stilista londinese Mary Quant inventò il miniabito e la più nota minigonna. Impallidirono i benpensanti, i bigotti gridarono allo scandalo, ma poco importava; il ’68 era ormai vicino. Tirava aria di cambiamento, di piccole grandi rivoluzioni. E questa novità rivoluzionaria colorò le strade di una Londra grigia e cupa. Il successo non tardò dilagare su scala mondiale e conferì un nuovo stile e una nuova identità a a tutte le ragazze dell’epoca. Persino la Regina Elisabetta II si convinse ad accorciare leggermente l’orlo dei suoi abiti.






Il Wrap Dress: Ovvero l’abito “a portafoglio” creato da Diane Von Fürstemberg nel 1973. Simile ad una vestaglietta, è un abito in jeresey o in cotone da incrociare e annodare su un fianco e si presta magnificamente alle giornate di lavoro come ai look da sera. Si adatta perfettamente alle forme del corpo scivolando morbido sui fianchi e mette in evidenza il decolletè con una scollatura a V più o meno ampia. L’abbinamento perfetto è con un paio di stivali al ginocchio. Buona notizia: sta bene praticamente a tutte!!!.




Il tubino senza spalline: All’inizio degli anni ’90, Calvin Klein lanciò un tubino privo di spalline dal taglio assolutamente minimal. Era l’inizio di un nuovo decennio. La sobrietà e il minimalismo di quest’abito sancivano la definitiva uscita anni ’80, divenne una vera e propria divisa anche per occasioni non del tutto formali come party e cocktail e non smette di esserlo ancora oggi.





L’abito a sirena: Diventato uno dei modelli preferiti per gli abiti da sposa, l’abito a sirena fu riportato a nuova vita nel 1997 dallo stilista inglese Julien MacDonald, che nello stesso anno lancò la sua collezione “Mermaid” che ebbe un grande successo anche con la stampa. Elegante e sinuoso, è l’abito da red carpet per antonomasia.




mercoledì 5 dicembre 2012

ORIGINI DEL TATUAGGIO


Tatuaggio

Il tatuaggio (dal polinesiano tatau) è sia una tecnica di decorazione corporale dell'uomo, sia la decorazione prodotta con tale tecnica. Tradizionalmente la decorazione è destinata a durare permanentemente, ma in tempi recenti sono state inventate tecniche per realizzare tatuaggi temporanei.

Nella sua forma più diffusa, la tecnica consiste nell'incidere la pelle ritardandone la cicatrizzazione con sostanze particolari (più precisamente è chiamata scarificazione) o nell'eseguire punture con l'introduzione di sostanze coloranti nelle ferite.

Origini del tatuaggio

-Guerrieri Timucua tatuati nella Florida del 1562


-Tatuaggio sul volto di un maori


-Tatuaggi terapeutici sono stati ritrovati sulla Mummia del Similaun (ca. 3300 a.C.) ritrovata nel 1991 sulle Alpi italiane.


 -Altro ritrovamento con tatuaggi anche piuttosto complessi è quello dell'"uomo di Pazyryk" nell'Asia centrale con complicati tatuaggi rappresentanti animali o quello della principessa di Ukok databile intorno al 500 a.C. che rappresenta un animale immaginario (cervo e grifone) di un alto livello artistico, arrivato quasi intatto a noi grazie alla permanenza nel permafrost.


 Tra le civiltà antiche in cui si sviluppò il tatuaggio fu l'Egitto ma anche l'antica Roma, dove venne vietato dall'imperatore Costantino, a seguito della sua conversione al Cristianesimo.
È inoltre attestata nel Medioevo l'usanza dei pellegrini di tatuarsi con simboli religiosi dei santuari visitati, particolarmente quello di Loreto, fra i cristiani la pratica del tatuaggio è diffusa fra i copti monofisiti.

La Religione ebraica vieta tutti i tatuaggi permanenti, come prescritto del Levitico (Vaikrà).

Anche la Religione musulmana vieta tutti i tatuaggi permanenti, come spiegato da diversi ahadith del profeta Maometto, sono consentiti solo i tatuaggi temporanei fatti per mezzo dell'hennè, pigmento organico di color rosso-amaranto, ricavato dalla pianta della "Lawsonia inermis".

Nella tradizione araba e anche in quella indiana sono le donne a tatuarsi con l'hennè, sia le mani che i piedi.

Nella zona europea il tatuaggio venne reintrodotto successivamente alle esplorazioni oceaniche, alla fine del XIX secolo l'uso di tatuarsi si diffuse anche fra le classi aristocratiche europee, tatuati celebri furono, ad esempio, lo Zar Nicola II e Sir Winston Churchill.
È da segnalare che il criminologo Cesare Lombroso ritenne il tatuaggio segno di personalità delinquente. La diffusione del tatuaggio in tutti gli strati sociali e fra le persone più diverse negli ultimi trent'anni relega tali considerazioni criminologiche a mera curiosità storica.

I tatuaggi possono essere di vario tipo:

-Tatuaggio all'henné, è un tatuaggio non permanente, caratterizzato dall'applicazione di un impasto sulla pelle
-Tatuaggio solare, caratterizzato dall'applicazione di una sostanza foto impermeabile, in modo che durante l'abbronzatura tale prodotto una volto rimosso lasci la pelle più chiara, formando un disegno chiaro
-Ad ago, questa è la forma più conosciuta, dove tramite un ago si introduce dell'inchiostro nella pelle, come risultato si ha un disegno che a seconda della miscela può essere permanente o temporaneo.

Tecniche di tatuaggio




Gli Inuit usano degli aghi d'osso per far passare attraverso la pelle un filo coperto di fuliggine (la china, che artigianalmente e impropriamente si adopera per lo scopo è in fin dei conti una sospensione acquosa di fuliggine).

Nelle zone oceaniche (Polinesia, Nuova Zelanda) il tatuaggio viene eseguito tramite i denti di un pettine di osso che, fermato all'estremità di una bacchetta (formando così uno strumento di forma simile a un rastrello), e battuto tramite un'altra bacchetta, forano la pelle introducendo il colore, ottenuto quest'ultimo dalla lavorazione della noce di cocco.

I giapponesi, con la tecnica detta "tebori", usano sottili aghi metallici e pigmenti di molti colori, ed introducono nella pelle sostanze di natura chimica diversa e di colore diverso. La tecnica giapponese prevede che gli aghi, fissati all'estremità di una bacchetta che viene fatta scorrere avanti e indietro siano fatti entrare nella pelle obliquamente, con minor violenza rispetto alla tecnica polinesiana, ma comunque in modo abbastanza doloroso.

In Thailandia e Cambogia è in uso una tecnica, simile a quella giapponese, nella quale vengono utilizzate una diversa posizione delle mani del tatuatore e una bacchetta di lunghezza maggiore. L'angolo di introduzione degli aghi nella pelle è meno obliquo rispetto alla tecnica giapponese, ma il movimento della bacchetta è meno vigoroso.



Apparecchio utilizzato per eseguire tatuaggi.

Il tatuaggio occidentale viene invece eseguito tramite una macchinetta elettrica, cui sono fissati degli aghi in numero vario a seconda dell'effetto desiderato; il movimento della macchinetta permette l'entrata degli aghi nella pelle, i quali depositano il pigmento nel derma.



martedì 4 dicembre 2012

ALLERGIE


ALLERGIA AI LATTICINI


L’intolleranza al latte e ai suoi derivati è piuttosto frequente nei bambini, ma a volte persiste anche da adulti, il che impone una certa attenzione per chi ne soffre, sia per quanto riguarda gli alimenti da evitare, sia quelli da integrare nella dieta per non avere carenze di vitamina D e calcio.
Il problema può essere di tipo costituzionale, ovvero essere un problema proprio dell'organismo della persona, che nasce predisposta alla carenza di questo enzima.



In altri casi, l'intolleranza deriva, invece, da malattie dell'intestino in grado di alterarne la mucosa che non produce più l'enzima necessario a digerire il latte. Si può trattare, per esempio, di malattie come:

- la colite ulcerosa, ovvero l'infiammazione del colon con presenza di piccole perforazioni.
- il morbo di Crohn, ovvero un'infiammazione cronica della membrana che riveste internamente l'intestino.
- le infezioni da virus, quando si protraggono a lungo.





Come si manifesta :

- disturbi intestinali (diarrea e vomito e, quando si tratta di un bambino piccolo, un possibile rallentamento della crescita)
- prurito e gonfiore localizzato alla lingua
- orticaria
- dermatite atopica (un arrossamento diffuso della pelle che risulta anche secca e pruriginosa)
- disturbi della respirazione (rinite, asma)
In casi rari e soprattutto negli adulti, il consumo di latte da parte di una persona allergica può scatenare uno shock anafilattico. Si tratta di una vera e propria emergenza che mette a rischio la vita stessa: la pressione scende rapidamente e tutto l'organismo rimane privo di un sufficiente afflusso di sangue.

Esami




Per diagnosticare con certezza un'allergia al latte vaccino, ci si può avvalere di diversi esami, in particolare:

- del Rast test
- delle cutireazioni.

E', tuttavia, bene ricordare che i risultati di questi due esami non sono sempre attendibili, ecco perchè, recentemente, questi esami sono stati affiancati da un ulteriore test che permette una diagnosi più certa. Si tratta del "test di scatenamento in doppio cieco con placebo".

Terapia

L'unica soluzione possibile al problema dell'allergia al latte è eliminarlo dalla dieta insieme:

- ai latticini, ovvero i derivati del latte venduti freschi (yogurt, mozzarella, ricotta, caprino);
- ai derivati del latte (cioè tutti i formaggi in genere, la panna e il burro);
- ai prodotti a base di latte (gelati, creme e salse come la besciamella).

Il latte, però, contenuto anche può essere in prodotti "insospettabili", per questo motivo, chi è allergico a questo alimento, prima di ingerire qualsiasi prodotto dovrebbe leggerne attentamente l'etichetta.




Il pesce, e le uova e la carne sono ricchi di vitamina D, così come alcune spezie usate per insaporire i piatti. Sebbene per le donne, che più frequentemente degli uomini devono fare i conti con l’osteoporosi, è importante assumere anche degli integratori alimentari.
Inoltre, quando si va a fare la spesa, bisogna fare molta attenzione alle etichette dei cibi, poiché in molti prodotti si nascondono le proteine del latte come la caseina, il siero del latte o il siero albumina.

Dieta settimanale per l’intolleranza ai latticini ( 1300 calorie)

Tutti i giorni

Colazione: macedonia di frutta (200 g)
Merenda: 200 g di spremuta
Condimenti: 2cucchiai di olio di oliva, 50 g di pane fresco integrale

Primo giorno

Pranzo: 100 g di gnocchi al pomodoro, 100 g di bresaola, 200 g di pomodori e rucola
Cena: 100 g di filetto ai ferri al pepe verde, 100 g di verdure alla griglia, 200 g di pesca

Secondo giorno

Pranzo: 100 g di carpaccio di pesce spada, 100 g di insalata mista, 2 prugne
Cena: 50 g di penne al pomodoro e zucchine, tacchino ai ferri 200 g, lattuga e pomodori 200 g

Terzo giorno

Pranzo: 100 g di insalata di riso con mozzarella, 100 g di pesca
Cena: 200 g di minestrone di verdura, 150 g di nasello al vapore, 200 g di insalata verde mista

Quarto giorno

Pranzo: 80 g di prosciutto crudo senza grasso con 200 g di fichi, una banana 130 g
Cena: 50 g di fusilli con melanzane, 200 g di insalata di pomodori con 1 uovo sodo

Quinto giorno

Pranzo: 100 g di zucchine alla griglia, petto di pollo ai ferri 13′ g, 2 kiwi
Cena: 50 g di spaghetti con 100 g di frutti di mare, 100 g di hamburger di salmone ai ferri, 100 g di insalata verde mista

Sesto giorno

Pranzo: 200 g di pomodori con origano, frittata (1 uovo), 150 g di frutti di bosco
Cena: 150 g di costoletta di maiale ai ferri, 120 g di purè di patate, 200 g di insalata di pomodori

Settimo giorno

Pranzo: 100 g di pasta e legumi con 2 cucchiaini di parmigiano grattugiato
Cena: insalata di fiocchi di latte e pomodori, peperoncino alla griglia 100 g, 100 g di lamponi


ALOPECIA


Alopecia e Caduta capelli


L’alopecia, femminile e maschile, può essere una temporanea caduta dei capelli o una perdita di capelli precoce e definitiva. Esistono vari tipi di alopecia a seconda delle cause che la producono.


L’alopecia androgenetica



E’ la più comune forma di calvizie (caduta capelli di carattere ereditario) e si manifesta con un diradamento progressivo dei capelli con tendenza a diventare calvi.
L’alopecia può presentarsi in qualsiasi parte del corpo in cui ci siano dei peli, ma sul cuoio capelluto è più evidente e crea un disagio psicologico maggiore.
Negli ultimi anni l’alopecia femminile in particolare è aumentata in modo allarmante non solo fra le donne in età avanzata, ma anche fra le ragazze giovani sotto i 30 anni.

Cause alopecia

Le cause dell’alopecia sono varie e talvolta si combinano tra loro complicando il quadro eziologico e la definizione di trattamenti locali mirati:

CAUSE GENETICHE

 Sono responsabili in particolare dell’alopecia androgenetica o calvizie comune. Quando intervengono anche altri fattori, quali stress o disfunzioni ormonali, la caduta dei capelli può diventare drammatica.

CAUSE ORMONALI

 L’alopecia provocata da livelli anomali di testosterone, disfunzioni della tiroide, dell’ipofisi o delle ghiandole surrenali, causa spesso un’intensa caduta dei capelli.

CAUSE ALIMENTARI

 Può essere causata dalla carenza di proteine, vitamine o minerali, le anemie e problemi come l’anoressia. Diete troppo restrittive possono essere il motivo di carenze nutrizionali che minano la salute dei capelli.

CAUSE CHIMICO-FARMACOLOGICHE

 La chemioterapia, impiegata nelle cure contro il cancro, un prolungato uso di farmaci come la particella beta, indicato per rimediare all’insufficienza cardiaca, gli antidepressivi e molti altri tipi di farmaci, sono causa di alopecia.

CAUSE PSICOLOGICHE

L’alopecia da stress e l’alopecia causata da shock traumatici o fenomeni depressivi, è più diffusa di quanto s’immagini. Ritmi di lavoro e di vita innaturali, e una società piena di solitudine esistenziale, aumentano il tasso di sofferenza nei singoli e nella collettività.

Tipi di alopecia

Esistono vari modelli di classificazione delle alopecie. Uno dei criteri fondamentali per distinguerle è la temporaneità o meno della caduta di capelli a cui danno origine. In base a questo criterio le alopecie si distinguono in:

Alopecie cicatriziali



Quando la caduta dei capelli è accompagnata da atrofia o distruzione dei follicoli piliferi, il che impedisce la ricrescita dei capelli.

Alopecie temporanee

Quando la caduta di capelli preserva dall’atrofia i follicoli piliferi che, opportunamente stimolati, danno origine alla ricrescita dei capelli.

Alopecie temporanee

Quando la caduta di capelli è reversibile si parla di alopecia temporanea. In questi casi la perdita di capelli è causata da anomalie che, una volta rimosse, non creano ostacoli alla normale ricrescita dei capelli.
Le alopecie temporanee più comuni sono:

ALOPECIA DA STRESS



Va considerata un reazione psicosomatica alle tensioni nervose provocate da stress e traumi psicologici.

EFFLUVIUM TELOGEN



Si tratta di una forma di alopecia reversibile che in media dura circa due mesi. L’abbondante caduta di capelli tipica di questa forma di alopecia è causata da avvenimenti fisicamente o emotivamente significativi accaduti 3 o 4 mesi prima, come: parto, ingestione di farmaci in dosi elevate, interventi chirurgici, anestesia, stati febbrili acuti, stati depressivi, sospensione di contraccettivi.

ALOPECIA AREATA





L’alopecia areata è assai comune e si manifesta con aree del cuoio capelluto completamente prive di capelli e circondate da zone densamente popolate da peli; la cute dove si perdono i capelli è liscia e morbida. Le cause dell’alopecia areata sono molteplici: alterazioni nervose, squilibri ormonali, infezioni locali, ereditarietà genetica. Intervenendo sul cuoio capelluto con trattamenti stimolanti e iperemizzanti (che richiamano sangue) di solito i capelli ricrescono di colore bianchiccio inizialmente, per poi riacquistare gradualmente il loro colore naturale.

ALOPECIA DA INTOSSICAZIONE

Questo tipo di alopecia è tipica delle persone che sono vittima di intossicazioni alimentari o da farmaci. Colpisce inoltre le persone che inalano composti chimici tossici senza adeguata protezione. Rimuovendo tempestivamente le cause che innescano la caduta di capelli l’alopecia regredisce;


Rimedi alopecia

Rimedi efficaci contro l’alopecia sono i trattamenti locali che permettono di:
-rallentare l’eccessiva caduta dei capelli riportandola a un livello fisiologico
-favorire, con trattamenti nutritivi, stimolanti e con corrette prassi igieniche, la normale ricrescita dei capelli laddove i follicoli sono ancora attivi
Bisogna ricordare, infatti, che rimedi efficaci all’alopecia possono essere predisposti solo se i follicoli dei capelli non si sono già atrofizzati, in caso di alopecia temporanea si possono elaborare rimedi efficaci personalizzando i trattamenti tricologici e minimizzando i danni.

alopecia androgenetica femminile


alopecia universale







alopecia da trazione