Tatuaggio
Il tatuaggio (dal
polinesiano tatau) è sia una tecnica di decorazione corporale dell'uomo, sia la
decorazione prodotta con tale tecnica. Tradizionalmente la decorazione è
destinata a durare permanentemente, ma in tempi recenti sono state inventate
tecniche per realizzare tatuaggi temporanei.
Nella sua forma più
diffusa, la tecnica consiste nell'incidere la pelle ritardandone la
cicatrizzazione con sostanze particolari (più precisamente è chiamata
scarificazione) o nell'eseguire punture con l'introduzione di sostanze
coloranti nelle ferite.
Origini del tatuaggio
-Guerrieri Timucua
tatuati nella Florida del 1562
-Tatuaggio sul volto di
un maori
-Tatuaggi terapeutici
sono stati ritrovati sulla Mummia del Similaun (ca. 3300 a.C.) ritrovata nel
1991 sulle Alpi italiane.
-Altro ritrovamento con tatuaggi anche
piuttosto complessi è quello dell'"uomo di Pazyryk" nell'Asia
centrale con complicati tatuaggi rappresentanti animali o quello della
principessa di Ukok databile intorno al 500 a.C. che rappresenta un animale
immaginario (cervo e grifone) di un alto livello artistico, arrivato quasi intatto
a noi grazie alla permanenza nel permafrost.
Tra le civiltà antiche in cui si sviluppò il
tatuaggio fu l'Egitto ma anche l'antica Roma, dove venne vietato
dall'imperatore Costantino, a seguito della sua conversione al Cristianesimo.
È inoltre attestata nel Medioevo
l'usanza dei pellegrini di tatuarsi con simboli religiosi dei santuari
visitati, particolarmente quello di Loreto, fra i cristiani la pratica del tatuaggio
è diffusa fra i copti monofisiti.
La Religione
ebraica vieta tutti i tatuaggi
permanenti, come prescritto del Levitico (Vaikrà).
Anche la Religione
musulmana vieta tutti i tatuaggi permanenti, come spiegato da diversi
ahadith del profeta Maometto, sono consentiti solo i tatuaggi temporanei fatti
per mezzo dell'hennè, pigmento organico di color rosso-amaranto, ricavato dalla
pianta della "Lawsonia inermis".
Nella tradizione
araba e anche in quella indiana sono le donne a tatuarsi con l'hennè, sia
le mani che i piedi.
Nella zona europea il
tatuaggio venne reintrodotto successivamente alle esplorazioni oceaniche, alla
fine del XIX secolo l'uso di tatuarsi si diffuse anche fra le classi
aristocratiche europee, tatuati celebri furono, ad esempio, lo Zar Nicola II e
Sir Winston Churchill.
È da segnalare che il
criminologo Cesare Lombroso ritenne il tatuaggio segno di personalità
delinquente. La diffusione del tatuaggio in tutti gli strati sociali e fra le
persone più diverse negli ultimi trent'anni relega tali considerazioni
criminologiche a mera curiosità storica.
I tatuaggi possono essere di vario tipo:
-Tatuaggio all'henné, è
un tatuaggio non permanente, caratterizzato dall'applicazione di un impasto
sulla pelle
-Tatuaggio solare,
caratterizzato dall'applicazione di una sostanza foto impermeabile, in modo che
durante l'abbronzatura tale prodotto una volto rimosso lasci la pelle più
chiara, formando un disegno chiaro
-Ad ago, questa è la
forma più conosciuta, dove tramite un ago si introduce dell'inchiostro nella
pelle, come risultato si ha un disegno che a seconda della miscela può essere
permanente o temporaneo.
Tecniche di tatuaggio
Gli Inuit usano degli aghi d'osso per far passare
attraverso la pelle un filo coperto di fuliggine (la china, che artigianalmente
e impropriamente si adopera per lo scopo è in fin dei conti una sospensione
acquosa di fuliggine).
Nelle zone
oceaniche (Polinesia, Nuova
Zelanda) il tatuaggio viene eseguito tramite i denti di un pettine di osso che,
fermato all'estremità di una bacchetta (formando così uno strumento di forma
simile a un rastrello), e battuto tramite un'altra bacchetta, forano la pelle
introducendo il colore, ottenuto quest'ultimo dalla lavorazione della noce di
cocco.
I giapponesi, con la tecnica detta "tebori",
usano sottili aghi metallici e pigmenti di molti colori, ed introducono nella
pelle sostanze di natura chimica diversa e di colore diverso. La tecnica
giapponese prevede che gli aghi, fissati all'estremità di una bacchetta che
viene fatta scorrere avanti e indietro siano fatti entrare nella pelle
obliquamente, con minor violenza rispetto alla tecnica polinesiana, ma comunque
in modo abbastanza doloroso.
In
Thailandia e Cambogia è in uso
una tecnica, simile a quella giapponese, nella quale vengono utilizzate una
diversa posizione delle mani del tatuatore e una bacchetta di lunghezza
maggiore. L'angolo di introduzione degli aghi nella pelle è meno obliquo
rispetto alla tecnica giapponese, ma il movimento della bacchetta è meno
vigoroso.
Apparecchio utilizzato per eseguire tatuaggi.
Il tatuaggio occidentale
viene invece eseguito tramite una macchinetta elettrica, cui sono fissati degli
aghi in numero vario a seconda dell'effetto desiderato; il movimento della
macchinetta permette l'entrata degli aghi nella pelle, i quali depositano il
pigmento nel derma.
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